È un apostrofo rosa, ma spesso ci fa ammalare: la malattia del bacio

Viene chiamata la “malattia del bacio” e colpisce maggiormente gli adolescenti. La mononucleosi è molto diffusa a causa della facilità di trasmissione attraverso la saliva, per cui un bacio sulle labbra può essere pericoloso ma non solo quello. La malattia si trasmette sia per contatto diretto, sia per contatto indiretto: un bacio o un rapporto sessuale, oppure indirettamente attraverso l’uso di oggetti già contaminati come ad esempio bere in un bicchiere già usato da un’altra persona.

La mononucleosi non è molto pericolosa, ma non bisogna sottovalutarla per via di alcune complicanze una tra le quali comporta la rottura della milza, in seguito a sforzo o trauma. La malattia viene debellata in circa due settimane con un’adeguata terapia farmacologica o naturale, l’importante è riconoscerla da subito.

Il virus responsabile della malattia è di tipo Herpesvirus.

bacio malattiaQuesto virus colpisce maggiormente la popolazione giovanile, ma anche gli altri in età avanzata potrebbero contrarla. La malattia non presenta sintomi particolari, per cui la persona contagiata potrebbe anche non accorgersi di aver contratto il virus. Solo nei soggetti con un sistema immunitario debole, la malattia si manifesta in tutte le forme: gonfiore delle ghiandole del collo, febbre alta, milza ingrossata, eruzioni cutanee, faringite, mal di gola, cefalea, sudorazione eccessiva specie di notte, perdita di peso, affaticamento. Questi sintomi sono facilmente confusi con una banale influenza di stagione o una sindrome da raffreddamento. Per questo è utile diagnosticarla da subito, attraverso un semplice esame del sangue (presenza di linfociti nel sangue mai al di sotto del 10%), per evitare problemi gravi come la rottura della milza. Dalle analisi del sangue si possono riscontrare valori anomali che possano guidare il medico alla diagnosi esatta della malattia, in quanto i linfociti nel sangue possono anche indicare la presenza di altre malattie come rosolia, citomegalovirus, epatite. Per cui la visita del paziente serve a verificare l’ingrossamento delle ghiandole del collo, delle ascelle, dell’inguine, il cavo orale, ecc. Esistono indagini con valutazione specifica dell’EBV. Incrociando tutti i dati e le valutazioni mediche la diagnosi sarà esatta. Infine, occorre ricordare che esistono i contagiati ma anche i portatori sani, vale a dire individui che trasmettono il virus senza accorgersene.

Quali sono le complicanze più frequenti?

  • Infezione batterica al cavo orale, specialmente alla faringe ed alle tonsille;
  • Encefalite ed epatite;
  • Orchite, miocardite, ulcere genitali;
  • Problematiche legate al sistema nervoso e respiratorio;

In gravidanza questa malattia non è affatto pericolosa, in quanto il feto non subisce alcun danno, malformazione, ne causa aborto.

Esiste una terapia specifica?

Generalmente la malattia viene debellata in maniera spontanea nel giro di un paio di settimane. Non esiste una terapia specifica, ma varia da soggetto a soggetto ed a seconda delle complicanze. Restare a riposo, coperti, al caldo sono le tre condizioni per debellare la malattia.

È importante seguire alcuni accorgimenti:

  • Stile alimentare corretto ed adeguato, con ottima idratazione corporea;
  • Terapia antinfiammatoria ed analgesica (tipica della influenza);
  • Uso di FANS;
  • Evitare l’acido acetilsalicilico in quanto provoca una complicanza (sindrome di Reye);
  • Evitare gli antibiotici, in quanto inutili (solo in caso di infezione faringea);

Prevenire la malattia è l’unico consiglio da dare: mai usare posate, bicchieri o altro che sia stato a contatto con la saliva altrui. Mentre, prevenire un bacio è quasi impossibile!

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